lunedì 30 maggio 2022

Divino Narciso sulla Bella Dormiente

 

Castelnuovo Nigra, la fioritura dei narcisi al Pian delle Nere in una cartolina d’epoca

Lo spettacolare sbocciare del mito e del fiore a Castelnuovo Nigra

di Nadia Bontempo

Si annuncia come una magica nevicata fuori stagione, intorno alla seconda settimana di maggio, per proseguire, piogge permettendo, nelle due, tre settimane seguenti. Dalla piazza di Sale, capoluogo di Castelnuovo Nigra, si ammirano da qualche giorno, le candide ondate delle migliaia di narcisi in fiore negli alpeggi del Pian delle Nere e delle regioni Frera, Vasivresso, Capannone, Canavis, quasi come neve o come lo scherzo di uno spirito burlone, nelle nostre leggende lo spirit fulet, che li ha seminati così, a spaglio, come tante Vie Lattee di fiori.

Quegli alpeggi sono terre di mito, già in antichità rifugio dell’uomo selvatico, l’om salvé, eroe civilizzatore che insegnò ai montanari la cagliatura del latte e la fabbricazione del formaggio, fonte di proteine e di vita per le povere popolazioni delle nostre Alpi. Candido latte frutto delle mandrie che ancora oggi popolano quei declivi sulla Bella Dormiente.

Divino Narciso: il suo nome deriva dal greco “narkissos” a sua volta da “narke”, cioè stordimento o paralisi poiché gli antichi credevano che il profumo del fiore avesse proprietà ipnotiche. Narcissus poeticus, “narciso poetico”, il suo nome scientifico, celebra il suo profumo (inebriante fino alla narcosi) e la sua delicata bellezza, tale da meritare d’esser celebrata dai versi dei poeti.
Il famoso mito classico ci racconta del giovane e bellissimo Narciso che, specchiandosi nell’acqua limpida di una fonte, si innamorò perdutamente del proprio volto fino a morirne: in quel luogo nacque l’elegante, perfetto fiore che in questi giorni fa mostra di sé sui nostri pendii prealpini.

Il mito, raccontato, tra gli altri, da Ovidio nelle Metamorfosi, conobbe una fortuna straordinaria, fino a radicarsi nel nostro vocabolario e creando un immaginario sostenuto da opere pittoriche di sublime portata. Fin dall’antichità quel bellissimo volto specchiato alla fonte fu così amato da essere riprodotto nelle abitazioni dei patrizi romani (“Affresco con Narciso”, I sec. d.C., Casa di Marco Lucrezio Frontone, Pompei) per toccare poi imperitura fama nell’opera “Narciso” attribuita a Caravaggio e oggi alle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma. Un’immagine archetipica. Volto reale e volto riflesso si mostrano con eguale importanza nelle due porzioni speculari del quadro, mondo reale e sotterraneo: l’essenza del mito vi è rappresentata, cioè il momento in cui Narciso si china sulla fonte e tenta, rapito, di afferrare la propria immagine, una mano già nell’acqua che lo inghiottirà. Il suo volto, forse un autoritratto del Merisi, potrebbe tranquillamente essere quello di uno dei tanti margari delle nostre valli in un naturale gesto di inginocchiarsi a bere ad una fresca fonte.

Divino Narciso: a noi piace vederti e rivederti nelle fresche sorgenti di montagna dove i tuoi bianchi simulacri si moltiplicano nelle tiepide giornate di maggio, lassù sui pascoli. I sei candidi, lattei petali, perfetti ed aggraziati circondano una coroncina centrale gialla, bordata di arancione. In boccio invece, presentano la colorazione del burro di montagna. Tutto rievoca colori, sapori e fragranze in omaggio ai nostri sensi.

Il viaggiatore che in queste settimane raggiungerà Castelnuovo Nigra per ammirare questo tenero e potente spettacolo della natura sia accompagnato dalla meraviglia di una terra dove ancora riecheggia il mito, dove l’uomo selvatico si cela fra i dirupi e dove forte è la memoria degli antenati che da tempo immemorabile hanno celebrato con rispetto e stupore la bellezza e la fragranza del candido fiore.

 

Note: Un comodo accesso per godere del panorama e della fioritura dei narcisi è il Pian delle Nere, raggiungibile in auto. Da lì, con una passeggiata comoda di circa 40 minuti, si può raggiungere la località Vasivresso, incantevoli pascoli dove i narcisi sono ancora più fitti e profumati.

 

 

Affresco con Narciso, I°sec.d.C., Casa di Marco Lucrezio Frontone, Pompei


 

Caravaggio (attr.), Narciso, 1597-1599, Gallerie Nazionali Barberini Corsini, Roma.


 

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