giovedì 25 novembre 2021

4 dicembre 2021 ore 10:00 - Storie italiane intorno al Milite Ignoto


In occasione del Centenario della traslazione della salma del Soldato ignoto con il treno della memoria, Canapisium ha deciso di inaugurare l'apertura della sede di Castelnuovo Nigra con una conferenza che ha come soggetto le Storie Italiane intorno al Milite Ignoto. Ad un mese dalla cerimonia di intitolazione di una piazza al Milite Ignoto, proponiamo un momento di alta Cultura, di senso delle Istituzioni e della Patria, per presentarci all'amministrazione ed alla comunità con racconti e testimonianze di "guerra vissuta" non solo dal fronte e dai campi di battaglia, ma anche da chi la guerra l'ha combattuta da casa, giorno dopo giorno, con altrettanto onore e dignità.

Oltre al Comune di "Sale", che ha accolto positivamente la richiesta di intitolazione a suo tempo presentata dal nostro Presidente e dato il libero patrocinio all'evento, vogliamo ringraziare le associazioni "I Cantori Salesi" ed il "Gruppo Storico Militaria 1948-1945" che hanno accettato il nostro invito ad essere parte attiva del programma così come tutte le Associazioni presenti sul territorio, con le quali ci auguriamo di collaborare proficuamente in futuro.
 
La nostra associazione è composta da Storici, Docenti, Ricercatori, Divulgatori, Imprenditori, esperti nel campo delle Scienze e tanti cittadini onesti e di buona volontà ed è proprio per questo che ci dissociamo con forza dalle polemiche e dai reiterati tentativi di strumentalizzazione politica che hanno circondato l'importante momento civico e storico dell'intitolazione della Piazza del Milite Ignoto e che non fanno parte del nostri valori fondanti.
 
Questo del Milite Ignoto è solo il primo di molti altri eventi in presenza ai quali stiamo lavorando ... il giorno 8 gennaio 2022 inizierà, a Palazzo Marini di Borgofranco una mostra dal titolo "Dalla belle epoque alle trincee" che avrà una durata di 3 mesi con apertura tutte le domeniche.
 
Vi aspettiamo numerosi, nel rispetto delle vigenti regole e norme COVID-19.

La redazione

25 novembre. Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

 

Oggi mi prendo una licenza, anzi, sfrutto un luogo comune per esprimere un pensiero personale e veicolarlo usando lo scivolo del "così fan tutti" .... 

E' la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, così come il 25 dicembre è Natale ed un certo giorno dell'anno è il compleanno di ognuno di noi. Allora perchè ricadiamo sempre nello stesso errore, cioè quello di prestare attenzione alle persone solo quando c'è un segno sul calendario a ricordarcelo?
 

Una donna è donna ogni giorno della sua esistenza e già solo per questo merita il rispetto che questo giorno le evoca; quella donna, un giorno, potrebbe essere madre, e come madre andrà ad occupare un posto in prima fila nella rappresentazione della vita. La donna è per l'uomo la genesi e l'esegesi del desiderio, della passione e dell'amore. E' il simbolo della vita, e la vita si vive ogni giorno, possibilmente con gioia, rispetto e pienezza.
 

Forse è giunto il momento di finirla con gli stereotipi fallocratici e sessisti che l'ignoranza ha messo a disposizione dei maschi per preservarne la virilità ed il dominio sulle greggi. Il fatto che l'Universo ed il Mondo sono maschi non ci tragga in inganno; La vita, la morte, la luce, la forza, la fede, la felicità ... la Terra, quella da cui nascono i presupposti della vita è madre e donna.

Tutti hanno una madre, anche Dio.


Nemo

giovedì 18 novembre 2021

I racconti di Nemo - Il Bidello



 
IL BIDELLO

bidèllo s. m. (f. -a) [dal latino medievale bidellus, dal franco *bidal «messaggero»; dal tedesco Büttel «sergente», inglese beadle «messaggero»]. – Qualifica generica del personale di servizio delle scuole elementari e degli istituti d’istruzione media e superiore, incaricato della pulizia e della custodia dei locali oltre che di altri servizî interni...


Ma chi è veramente il bidello?
Innanzitutto il bidello stà nella bidelleria.
Non è uno scherzo ... la bidelleria esiste davvero ed è il termine con cui si definisce ed identifica l'ufficio del bidello, il quale in tempi meno recenti ricopriva mansioni ben più alte e nobili di quelle a cui è deputato ai giorni nostri(1).
Il bidello conosce la scuola come le sue tasche e saprebbe muoversi con gli occhi bendati e senza inciampare o sbattere nelle aule e per i corrioi, negli uffici, nei magazzini e perfino nei bagni ...

Conosce e riconosce tutti i rumori propri dell'edificio; una porta che cigola, un asse del pavimento che scricchiola, una piastrella del pavimento che si muove quando calpestata, il vetro di una finestra che vibra perchè ha perso tutto il mastice ed è tenuto al suo posto soltanto più dai chiodini.
Eccolo lì, Augusto (Gùstu per gli amici(2) in punta alle scale, nel suo camice nero (con una schiera di matite e penne che spuntano dal taschino ordinate in sequenza d'uso e d'importanza ed un fischietto - regalo di uno zio ferroviere - appeso al collo) che aspetta i ragazzi all'ingresso per l'inizio delle lezioni.
Li conosce tutti per nome (e cognome) e per ognuno di loro ha un cenno particolare, un'alzata di sopraciglio, un abbozzo di sorriso o un cenno appena percettibile della mano. Per alcuni, e proprio solo per loro, ha invece uno sguardo torvo, quasi un monito al rispetto delle regole(3) ed un incentivo ad utilizzare al meglio il tempo dedicato alle lezioni, traendone il massimo del profitto.
Ha un aspetto ordinato: faccia pulita, occhi verdi, capelli in ordine, baffi curati, nodo della cravatta fatto ad arte e, nonostante le sue umili radici, ha lo sguardo fiero di chi svolge con convinzione e dignità il proprio lavoro. Nei momenti di pausa, lo si vede spesso con un libro in mano.

Non legge. Studia, e prima o poi prenderà anche lui il tanto sognato Diploma; quello che non ha potuto prendere quando era in età scolare perchè c'era la guerra, e dopo la guerra c'erano la fame e la carestia e bisognava andare a lavorare se si voleva mangiare. Ma ce la farà! Ha già superato con successo l'esame del biennio (il Ginnasio) ed ora, con l'aiuto e la complicità dei professori del suo Liceo (il Liceo Classico Des Ambrois) si prepara per il grande salto e forse entro il prossimo anno scolastico darà l'esame finale!
Poi, se la vita gli offrirà qualche ghiotta occasione, potrebbe anche considerare la possibilità di cambiare mansione, magari un posto in ufficio, ma per ora va bene così. Fare il bidello lo gratifica e lo fa sentire importante, necessario e soprattutto amato e benvoluto da tutti. Per quelli del paese, lui è Gùstu, il Signor bidello e per lui il diploma è un punto di arrivo e non di partenza, sopratutto considerata la sua non più giovane età ed una condizione sociale modesta ma dignitosa e, per lui, soddisfacente.
Forse, una volta ottenuto il diploma, troverà il coraggio di dichiarare il suo incondizionato amore alla Signorina Felicita, una delle insegnanti del Liceo, che tutte le mattine gli fa compagnia nella pausa caffè delle dieci e che alla sera lo aiuta con la matematica. Sarebbero proprio una bella coppia lui e Felicita e si immagina già quando con lei sottobraccio andranno a passeggio per il paese, dispensando saluti e sorrisi a tutti.

Ma questa era la storia di Augusto (Gùstu), bidello modello d'altri tempi ....
Oggi le cose sono cambiate: la situazione geopolitica, la globalizzazione, la caduta (sparizione, inversione) dei valori. La gente.
Le generazioni dal '68 in poi si sono certamente date un gran daffare a rovinare quanto di buono era stato creato (o ri-creato) con gran fatica dai nostri avi (dicesi "avo" colui che dista, rispetto alla generazione attuale, almeno due (meglio 3) generazioni, cioè dai nonni a risalire).
Oggi abbiamo Pasquale (per gli amici "Pasquino"), bidello tuttofare di un istituto professionale multietnico e polifunzionale (dal cameriere al disegnatore CAD...). Pasquino porta un camice blu, tipo quelli da officina, e nel taschino non è raro trovare, vicino al pennarello nero punta fine, una clip multiuso (utilissima per rimuovere la SIM dai moderni smartphone, ma anche indispensabile come stuzzicadenti inossidabile, riciclabile ed infrangibile), l'inseparabile sigaretta elettronica e "dulcis in fundo" un trancio di toscano, di lunghezza diversa a seconda del giorno della settimana.

Pasquino è un uomo per bene, scapolo, 50 anni, gran lavoratore dalla mente pronta ed arguta; sguardo sottile, occhi nocciola ed un bel sorriso sovrastato dai baffetti da sparviero, ogni tanto accompagnati da un pizzetto da inizio '900 (tutto torna ... anche la moda del pelo ... ma solo del pelo, perchè i capelli sono oramai un optional, perfino tra i giovani 30enni). Non ha il fischietto appeso al collo, ma è capace di emettere fischi potenti, anche senza l'uso delle dita, udibili fino a quasi un kilometro di distanza per richiamare l'attenzione di quelli che, credendo di essere "i più furbi" (o i furbetti, a seconda dei casi), cercano di fargliela sotto il naso ...
Anche lui li conosce tutti per nome (solo per nome, però, eccezion fatta per gli omonimi, che allora sono identificati da un diverso "nickname" (ma non si diceva soprannome, quando ancora c'era l'Italia?). Sergio "B" - per distinguerlo da Sergio, che per default (sottinteso) è il Sergio "A"; "Peppe", da non confondere con "Giuse" e neanche con "Pino"; "Mary", quella che vuole aprire un negozio da parrucchiera; 

"Maria", tutta casa e chiesa...

Lui, Pasquino, si definisce un Latin Lover, un Tombeur de fèmmes, un inseminatore votato alla causa del maschio Italico e dall'alto del suo metro e settanta vigila sul suo gregge di gentil donne, dispensando favori ed attenzioni, forse con la speranza di un rendez vous.
Oggi a scuola ci sono i "raga" e le "raga", che tra un selfie ed una chat si rivolgono al "Prof" per chiedere se possono andare al bagno(4) anche se l'intervallo è appena finito, oppure in infermeria(5) perchè non si sentono gran che bene dopo aver stressato oltre il limite la massa cerebrale nel nobile tentativo di capire cosa l'insegnante stesse dicendo nei venti minuti di spiegazione.
Ma questa è la scuola moderna, frequentata dai "raga" del 5G e governata dai 5* (zitto! Non si può dire 5*! .... scriviamo solo 5 e compriamo una consonante!).
Pasquino, anche se a studiare per prendere il diploma non ci pensa proprio e di scuola conosce solo quella in cui lavora, spesso però si chiede se le scuole siano tutte così. Non ti preoccupare, gli rispondiamo: i buoni sono tanti, milioni di milioni ... e la (buona) stella degli onesti rusconi vuol sempre dire qualità!




Note

  1. Si trattava di una derivazione dal sostantivo bidellus, termine anch’esso adoperato nel latino medievale di Padova (XIII sec.) e di Bologna (1317) per indicare, nel linguaggio universitario, non il semplice ‘addetto alle pulizie e alla custodia dei locali scolastici o universitari’, bensì un ‘segretario’ o un ‘assistente’, che svolgeva mansioni di maggiore responsabilità rispetto a quelle oggi affidate ai bidelli (cfr. Lessico etimologico italiano. Germanismi, a cura di E. Morlicchio, Weisbaden, Reichert, fasc. 4°, vol. I, 2007, s.v. *Bidil, e S. Lubello, Il Lessico etimologico italiano e gli antichi volgari italiani, in Lessicografia dialettale: ricordando Paolo Zolli, Padova, Antenore, 2006, pp. 479-90, alle pp. 484-86.).
  2. Classe 1931, scapolo a cui la guerra ha portato via la famiglia (padre, madre e fratello) e che dall'età di 13 anni vive con uno zio (Italo, eroe di guerra e decorato) e lavora quà e là nelle botteghe degli artigiani del paese, imparando a fare un pò di tutto, dal falegname all'idraulico e per questo, all'età di 21 anni (1952) viene assunto come bidello al Liceo Des Ambrois.
  3. Per regole si intendono sia le regole tipiche degli Istituti Scolastici (incluso il rispetto per l'autorità costituita rappresentata dai genitori, dal personale docente e non e dagli addetti all'ordine ed alla pulizia, di cui il bidello è primo rappresentante) che quelle civili e sociali, quali per esempio, quelle sul rispetto per il prossimo, quelle di "buona creanza", e nondimeno delle regole base dell'educazione civica.
  4. Il bagno ha sostituito, nella scuola moderna, i luoghi deputati a riunioni di vario tipo: scambi di materiale non propriamente didattico, lezioni private di anatomia comparata, relax post-cannabis e post-fellatio o post-coitus che da quando il nostro Pasquino ha preso l'abitudine di irrompere senza bussare nei bagni (unisex), è diventato coitus interruptus ...
  5. Infermeria: luogo deputato alla somministrazione di placebo ai "raga" ed alle "raga" che si presentano con la testa tra le mani e gli occhi venati di rosso, dicendo che non ce la fanno più a stare in classe. Implica una telefonata ai genitori, che di solito sanno anche quando è il caso di chiamare direttamente il 118.
 
Nemo

giovedì 4 novembre 2021

IV Novembre 2021 - Il Comune di Castelnuovo Nigra intitola una Piazza al Milite Ignoto

 


04 novembre 2021

Con riferimento al post pubblicato in data 11 ottobre 2021 ed a seguito della proposta caldeggiata dalle "Stellette del Canavese - Canapisium" presso il comune di Castelnuovo Nigra a far data dal luglio 2021, siamo fieri di annunciare l'accoglimento della nostra istanza a cui è seguita, il 13 settembre u.s. la delibera da parte del Comune a favore dell'intitolazione di una Piazza al Milite Ignoto.

Ne diamo l'annuncio oggi, in occasione della ricorrenza del centenario ed informiamo che la cerimonia ufficiale di intitolazione si terrà domenica 7 novembre 2021 alle ore 10:45.

Ringraziamo l'amministrazione del Comune di Castelnuovo Nigra per la sensibilità dimostrata nel gestire la nostra richiesta e tutti coloro (cittadini ed Associazioni) che, direttamente o indirettamente, hanno dato il loro sostegno all'iniziativa.

 

07 novembre 2021

 


Questa mattina, alle 10:15, alla presenza delle Associazioni locali, di una rappresentanza delle Forze dell'ordine e di qualche curioso passante si è svolta la cerimonia di intitolazione di Piazza del milite ignoto. Tutto bene? Certamente no, visto che il Sig. Vice Sindaco, probabilmente ansioso di togliersi il "sagrin" o forse perchè aveva in serbo qualcosa di più interessante da fare in questa bellissima domenica di inizio novembre, ha deciso "motu proprio" di anticipare la cerimonia di mezz'ora (era programmata e pubblicata sui manifesti con inizio per le 10:45 ma  alle 10:25 era già terminata), impedendo così a tutti coloro che, fedeli e rispettosi degli orari convenuti, non erano ancora arrivati, o stavano per arrivare sul luogo dell'evento, di parteciparvi attivamente. Tra questi, oltre al sottoscritto, promotore dell'iniziativa presso il Comune di Castelnuovo Nigra, vi era una rappresentanza di Ufficiali delle Forze Armate, due storici e giornalisti, uno dei quali esperto di Storia Militare, che avrebbero voluto e potuto dare il giusto risalto ad un atto importante quale il rendere onore ad una delle istituzioni "forti" del nostro Paese: La Patria, vista e riconosciuta per mezzo del Milite Ignoto, quale simbolo e memento di tutti i soldati morti senza nome per dare a noi, Italiani di oggi, la libertà e la democrazia di cui così tanto spesso ci dimentichiamo.

La stessa libertà che garantisce l'impunità a chi, seppur palesemente non in grado di gestire un simile evento, ne sminuisce ancor di più il significato ed il valore con l'arroganza e la presupponenza di chi non accetta critiche grazie alla sua quanto mai inadeguata e controversa investitura alla carica divinatoria di Vice Sindaco, creando così un ossimoro con chi giura di rispettare la Costituzione e le Leggi dello Stato ed al tempo stesso ne umilia uno dei sacri simboli (ricordiamo che il Milite Ignoto riposa all'Altare della Patria), riducendolo ad un mero atto di toponomastica.

Io mi vergogno di quanto accaduto e chiedo scusa ai cittadini di "Sale" per quanto  appena narrato. Mi impegnerò personalmente, e con me penso e spero molti altri cittadini ed associazioni, a far sì che per il prossimo 4 novembre, il Milite Ignoto abbia una degna dimora ed i meritati onori anche a Castelnuovo Nigra.


Paolo Paulisic
Presidente ASC Le stellette del Canavese - Canapisium

Scarica il programma e la locandina


 

È tornata l’ora “illegale”!



È tornata l’ora solare. Infatti è piovuto per benino.
Il pollaio è stato un pantano unico e le galline sentono il freddo e se ne
stanno rintanate sotto la tettoia al riparo e aspettano. Che smetta di piovere
essenzialmente, viste le previsioni.
Finalmente ora le meridiane a muro funzioneranno regolarmente sotto
l’ombra del gnomone conficcato nel muro. Dopo sette mesi il cruscotto
della mia macchina è tornato a segnare l’ora giusta: sette mesi di calcoli
quotidiani per compensare il gap. Nessun tentativo, dopo molti anni, di
rimetterlo a posto a causa dell’impossibilità di comprendere e realizzare la
manovra di cambio ora dell’orologio elettronico. Ogni volta mi ci metto e
mi viene da piangere. Fu molto più semplice agganciare la Soyuz all’Apollo
in orbita la prima volta nel luglio 1975. Non è una questione di analfabetismo
tecnologico di ritorno, ma di progettata complicazione delle cose semplici.
Il lato oscuro delle nuove tecnologie.
Così per i prossimi cinque mesi niente più ora legale. Perché non la chiamano
ora “illegale”? Perché dopo anni insistono ancora con questo turpe
rito? Da bambino, e poi da ragazzo, mi si sono accumulati i ricordi di quando
osservavo la sveglia meccanica della camera da letto dei miei genitori.
Chi se ne fregava dell’ora illegale erano i miei nonni contadini. Non gli
importava niente: loro andavano avanti con la solare anche in piena estate.
Veri ribelli! La mia è una generazione che ha subito il peggior scompenso: il
“time lag”. In questi giorni abbiamo già fame alle 11 del mattino e perdiamo
la voglia di andare a dormire perché “beh, tanto in realtà sono solo le…”.
E così, oggi sono andato a lavorare 40 minuti prima. Ho dovuto aspettare al
parcheggio che venisse un’ora decente per presentarmi al portone.
A marzo di ogni anno, con un’ora di sonno in meno, tutti invece a fare gli
zombi sul posto di lavoro. I dispositivi più subdoli sono gli smartphone che
cambiano l’ora in automatico. Ti senti un’idiota manipolato dalla congiura
planetaria mascherata dal “risparmio energetico”, dai nuovi mostri della
“Green Economy” che ti dicono: “Il vantaggio in termini di risparmio energetico
legato all'ora legale è confermato dai dati: tra il 2004 e il 2012 lo spostamento
delle lancette un'ora avanti ha permesso un risparmio energetico stimato
intorno ai 6 miliardi di kilowattora”. Fermo da tre anni a Bruxelles il progetto
di legge di abolizione dell’ora legale arenata in “sede di consultazione
presso la Commissione Europea perché non ha riscontrato il voto unanime di
tutti i Paesi membri dell'UE”. Per questo motivo nel nostro Paese, come negli
altri dell'UE, resta ancora in vigore il cambio ora. Una vera jattura!
Eppure secondo alcuni grandi pensatori dovremmo smetterla di lamentarci
del cambio d’ora perché è giusto che sia così. Forse. Ma io rivendico il
diritto costituzionale di protestare contro il cambio dell’ora. Se poi i benpensanti
storcono il naso, rivendicherò anche il diritto di protestare contro
il cambio dell’olio delle auto. 

Fabrizio Dassano 04/XI/2021 - Dalla rubrica del Risveglio "il dito nella piaga"