sabato 25 dicembre 2021

Torna il Presepe Vivente a Castelnuovo Nigra

 

Forse non tutti sanno che Castelnuovo Nigra è il Paese dei Presepi, quelli di ceramica e di terracotta, ... e da ieri anche - e nuovamente - di quelli viventi. Non una novità ma piuttosto un interessante ritorno ad una tradizione secolare che in "Sale Castronovi", antico nome di Sale Castelnuovo prima e Castelnuovo Nigra poi, affonda radici profonde.

Un po' di doverosa storia: l'illustrissimo concittadino Costantino Nigra, nel suo libro "Il Natale in Canavese" del 1894 cita testualmente:
 
omissis ... "La popolazione di Villa-Castelnuovo è di circa 1000 abitanti, quella di Cintano di 900, quella di Sale di oltre 2000 quasi tutti contadini e pastori. In alto allevano bestiame e fanno butirro; in basso coltivano cereali e vigne: nel terreno intermedio patate, castagne, noci, segale; e poi fieno, formentone e frutteti un po' per tutto. La popolazione è robusta e non manca d'intelligenza, ma è povera e poco colta" ... e poi ancora "L'indole degli abitanti è buona in generale, i costumi discreti, e c'è ancora un po' di sentimento religioso. Ma vi è soverchia tendenza alle liti, e quindi alla discussione, nel trattamento degli affari privati e pubblici, difetto purtroppo comune a molto tratto del Canavese.
 
L'antica tradizione delle rappresentazioni popolari non è un fenomeno speciale a questi luoghi e a queste popolazioni. Ciò che sarà qui detto su tale argomento è quindi in gran parte applicabile a popolazioni di altre parti del Piemonte e d'Italia, o anche di paesi stranieri. Il carattere di tali rappresentazioni in questi nostri villaggi è sempre religioso. Anzi alcune di esse hanno per solito teatro la chiesa parrocchiale. Quelle che furono recitate nei comuni della valle durante il presente secolo sono: il Natale, la Passione, il Giudizio universale, i Re Magi. Esistono manoscritti popolari di altre rappresentazioni; la Risurrezione di Gesù Cristo, Giuseppe ebreo, l'Amor divino o il trionfo della penitenza, la Natività, secondo la versione del Gelindo; ma non mi consta che siano stato recitate nei comuni predetti.
 
Il Natale è un'egloga destinata alla rappresentazione, redatta in versi per lo più settenarii ed endecasillabi, con qualche rima. Ha per argomento la gita dei pastori a Betlemme, la loro adorazione al presepio e le loro offerte a Gesù bambino. Nella sua struttura originaria, i personaggi della rappresentazione sono soltanto dodici, cioè undici pastori e un angelo, I pastori vanno di notte a Betlemme, guidati da uno di loro, Melibeo, il quale annunzia ad essi la nascita del Messia. Sono incontrati da un angelo che li conduce alla capanna dove è nato Gesù. Dopo un dialogo fra l'angelo e i pastori, questi presentano le loro offerte, e quindi se ne ritornano per annunziare il grande evento. Ecco i nomi di ciascuno di essi, accompagnali dall'indicazione della propria offerta: Montano porta un agnello, Alceste due colombe, Silvio il butirro, Menalca l'uva, Evandro il latte, Volpino il miele, Tigrane due tortore, Tltlro i pomi, Melibeo le fascie e i panni, Polibeo le uova, Mirteo due polli" ... omissis
 
Erano più di 20 anni che a Castelnuovo Nigra non veniva più rappresentato un Presepe vivente.
E così, partendo dal presepe Francescano (Greggio) del 1295 e passando dalle rappresentazioni del Teatro Religioso del '400 e del '500 e dal cambio di nome da Valle Castelnuovo a Valle Sacra (1921)  - proprio in virtù della devozione locale verso queste celebrazioni - siamo arrivati al 24 dicembre del 2021, data in cui Castelnuovo Nigra riscopre la sua natura di Paese dei Presepi e delle rappresentazioni religiose e mette in scena con il patrocinio del Comune e tramite i cittadini e le sue associazioni (Proloco, Amici della montagna, Gruppo Alpini di Castelnuovo Nigra, Centro Studi Valle Sacra, Canapisium e Orient Vespa Club) un bellissimo e suggestivo Presepe Vivente.
Animato da numerosi quadri, con ambientazioni che vanno dagli alberghi e le osterie - 'L Caval Gris, l'Oste del Moro, I tre Merli, La Locanda del Cervo Bianco - e a seguire 'l "Maisdabòsch" (Meistr da bosc), le "Lavandere", le "Filoire", la "Burera", le "Panatere", il "Frè", il "Mulitta", il posto di "Censimento", le "Marcandine", il "Negozio delle stoffe", i due "Quadri di famiglia", i "Pastori" si è concluso con la Processione della Madonna, San Giuseppe e l'asinello verso la chiesa e la Messa Solenne, celebrata da Don Gianni Malberti e cantata e suonata dalla Cantoria Parrocchiale.
 


p.s. Gli 11 pastori stanno tutti bene, ma l'angelo è volato via. Vi daremo sue notizie non appena atterrerà per ricaricare le piume di pavone ....
 
Nemo

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