Alla
mostra “Dalla Belle Epoque alle trincee” l’analisi dei
documenti pubblicitari e di comunicazione di inizio Novecento
L’esposizione di bellissimi manifesti pubblicitari e di materiali di comunicazione della Fabbrica della birra De Giacomi e dello Stabilimento idroterapico ha permesso di dedicare un capitolo della mostra alla nascita di un marchio: BORGOFRANCO. Il toponimo fu scelto infatti dai De Giacomi, titolari di entrambe le iniziative industriali, come marchio commerciale ben conosciuto e diffuso dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento.
In mostra si possono ammirare le eleganti carte da lettera e fatture intestate che sfoggiano dapprima raffinati stampati in corsivo per poi arrivare a affascinanti font liberty nei primi decenni del ‘900.
In mostra si possono ammirare le eleganti carte da lettera e fatture intestate che sfoggiano dapprima raffinati stampati in corsivo per poi arrivare a affascinanti font liberty nei primi decenni del ‘900.
All’Esposizione Internazionale del 1911 a Torino alla birra BORGOFRANCO venne assegnato un “Grande diploma d’onore” per le caratteristiche encomiabili della bevanda. I De Giacomi non mancarono di utilizzare tale riconoscimento in una messe di materiali promozionali, prima fra tutti la bellissima affiche in cui una bella e gioiosa cameriera offre i boccali della bevanda spumeggiante mentre un elegante cliente sta già assaporandone un bicchiere. Il grande diploma d’onore viene ricordato poi nelle targhe pubblicitarie in metallo e soprattutto nella carta intestata. La scritta BORGOFRANCO, a pieno titolo già diventata marchio, compare in un bel font liberty e tornerà ripetutamente in tutta la comunicazione anche quando i De Giacomi inizieranno la promozione dello stabilimento idroterapico e delle sue pregiate acque arsenicali.
La promozione dello stabilimento idroterapico si svolgerà sotto la più attenta analisi chimica delle acque svolta da vari studiosi tra i quali il Prof. Piero Giacosa che la definirà “il tipo più perfetto delle acque arsenicali”. Gli opuscoli pubblicati e visibili in mostra, toccano tanto il tema dell’analisi scientifica, quanto la varietà ed unicità dei trattamenti praticati nella struttura senza dimenticare la promozione turistica del territorio nel proporre “Passeggiate ed escursioni”. Lo fanno con pubblicazioni di grande eleganza che utilizzano font e decori tipici del liberty. Un’accattivante affiche fu realizzata per promuovere la nuova località termale, luogo dove favorire la “perfetta salute”. Neanche a dirlo, si parla della nuova acqua BORGOFRANCO.
Dall’acqua alle bibite il passo sarà breve: aranciata e cedro-menta “in acqua Borgofranco” saranno un fiore all’occhiello fin dagli anni Trenta, pubblicizzate con cartellonistica metallica, litografie, insegne e più avanti specchiere da bar, posacenere, matite ed altro materiale di merchandising.
Iconico oggetto destinato a rappresentarne il contenuto furono le bottiglie, sia le bottiglie dell’acqua con l’immortale etichetta, su cui l’elegante edificio termale è rappresentato e che si fanno riconoscere in modo univoco per la forma del collo, sia le bottigliette mono-porzione (un’innovazione del primo dopoguerra) realizzate con vetro serigrafato e pensato per rendere l’effetto rugoso della buccia degli agrumi e restituire un’emozione anche tattile.
Iconico oggetto destinato a rappresentarne il contenuto furono le bottiglie, sia le bottiglie dell’acqua con l’immortale etichetta, su cui l’elegante edificio termale è rappresentato e che si fanno riconoscere in modo univoco per la forma del collo, sia le bottigliette mono-porzione (un’innovazione del primo dopoguerra) realizzate con vetro serigrafato e pensato per rendere l’effetto rugoso della buccia degli agrumi e restituire un’emozione anche tattile.
Manifesti, foto d’epoca, bottiglie, insegne, materiale di comunicazione ed un vero angolo di birreria ammobiliato con gli sgabelli ed il tavolino in metallo dello stand De Giacomi all’esposizione Universale di Torino 1911 vi aspettano a Borgofranco, Palazzo Marini con la mostra “Dalla Belle Epoque alle trincee” fino al 28 febbraio.
Nadia Bontempo
Nessun commento:
Posta un commento