venerdì 4 marzo 2022

UCRAINA - Dalla parte della verità - La guerra silenziosa di Anonymous

Non è nostro solito occuparci di cronaca, TV, radio , social etc, ma in fondo siamo studiosi di Storia e siamo dediti alla divulgazione e quello che segue è un assaggio di come potrebbe presentarsi al mondo la verità di questo difficile momento storico, bella o brutta che sia.

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Il collettivo hacker continua a colpire gli interessi russi e bielorussi mandando in tilt siti istituzionali e bloccando quelli dei colossi dell'energia.



“Tango Down”: in gergo militare indica un obiettivo centrato. Ed è quello che “Anonymous”, il misterioso movimento formato da hacker in tutto il mondo che agisce in modo coordinato, utilizza ogni giorno per descrivere la guerra che sta combattendo contro enti governativi e colossi energetici russi e bielorussi, come forma di protesta contro l’invasione dell’Ucraina messa in pratica da Vladimir Putin. Una battaglia parallela a quella dei carri armati e delle trincee improvvisate dei cittadini ucraini, ma altrettanto devastante perché oggi tutto gira in rete, e bloccare quella significa mettere in ginocchio un Paese con effetti forse addirittura più devastanti delle bombe.

Secondo le stime, il Tango Down di Anonymous ha colpito finora 300 obiettivi sensibili fra siti governativi, ministeriali e militari russi e bielorussi, ma anche colossi come “Gazprom”, “Rosneft” e “Lukoil”. Almeno tre, finora, i momenti clou dell’attacco che prosegue da giorni: l’incursione per qualche minuto nelle tv di Stato russe per trasmettere immagini della devastazione che sta vivendo l’Ucraina, con la colonna sonora dei canti tradizionali del Paese, il messaggio inviato alle truppe russe di “deporre le armi e ritirarsi spontaneamente” e la pubblicazione di 40mila documenti riservati dell’Istituto di Sicurezza Nucleare di Mosca.

"Ecco il piano militare di Mosca per invadere l'Ucraina: è stato approvato il 18 gennaio"

"Il 18 gennaio è stato approvato un documento che mostrava il piano di guerra contro l'Ucraina e le mosse iniziali per conquistare il Paese dal 20 febbraio al 06 marzo".
Con queste parole, in un Tweet, il collettivo di hacker Anonymous pubblica le immagini di mappe e date in proprio possesso, al fine di provare al mondo che il Cremlino fosse pronto da tempo all'invasione dell'Ucraina con un progetto ben definito.
Dalla pubblicazione dei documenti è partita la verifica per provare che siano effettivamente veri. A sostenerne l'autenticità è Michael Horowitz, analista della sicurezza presso il Beck Institute, società di consulenza geopolitica e di sicurezza con sede in Medio Oriente. Il piano militare sarebbero stato fornito ad Anonymous dal ministero della Difesa ucraino, che, a sua volta, ne è venuto in possesso disarmando alcune truppe russe sul proprio territorio.
Sulla prima pagina del piano della Federazione russa, in cirillico, si legge la scritta "Flotta del Mar Nero".











La pubblicazione di tali documenti rientra tra le iniziative prese dal gruppo di hacker contro il presidente russo e in difesa dell'Ucraina: attacchi informatici contro siti istituzionali e contro la tv russa. "I tuoi segreti potrebbero non essere più al sicuro e molte infrastrutture del tuo governo potrebbero essere compromesse", così Anonymous si era rivolto direttamente a Putin allo scoppio della guerra tramite la consueta maschera di Guy Fawkes. "Putin a breve conoscerà la furia degli hacker di tutto il mondo”. Un piccolo assaggio al leader del Cremlino è arrivato con la modifica del piano di navigazione di “Graceful”, il suo lussuosissimo yacht personale (valore 87 milioni di euro).


Fra gli obiettivi colpiti finora, oltre ad un numero sconfinato di agenzie governative, la “Duma”, la camera bassa del Parlamento russo, la “SberBank” russa e la rete ferroviaria bielorussa, i ministeri dell’Energia e della Giustizia, il sito della rete televisiva “RT News”, il Consiglio di sicurezza, l’azienda produttrice di armi “Tedraer”, i quotidiani “Russia Today”, “Kommersant” e “Izvestiya” e le agenzie di stampa “Tass” e “Ria Novosti”.

Il gruppo Anonymous, entità non meglio definita di cui non è mai stato possibile scoprire chi ci sia realmente dietro, dal 2008 ad oggi ha messo a segno un numero sproporzionato di attacchi informatici “DDoS” (Distribuited Denial of Services), colpendo grandi aziende, governi ed organizzazioni terroristiche come l’Isis.

Fonte: Varie


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